Supporti delle Tubazioni del Sistema Drenante

MEFA ha curato il dimensionamento dei supporti delle tubazioni del sistema drenante di emergenza all’aeroporto di Monaco di Baviera

Ristrutturare un tetto piano con un’estensione maggiore di due ettari non è affatto un progetto di manutenzione ordinaria. Il rifacimento della copertura dell’Hangar 3 all’Aeroporto di Monaco si è reso necessario dopo 30 anni ed è consistito sia nella sostituzione del tetto, sia nell’installazione di un nuovo sistema drenante di emergenza, opportunamente equipaggiato con i corretti supporti delle tubazioni.

Le aziende fornitrici dell’impianto e dei sistemi di sostegno, rispettivamente Saint-Gobain e MEFA, hanno supportato i progettisti e l’installatore fornendo tutta la consulenza tecnica necessaria.

Vediamo come.

Supporti delle Tubazioni MEFA Aeroporto di Monaco

I percorsi delle tubazioni del drenaggio di emergenza dovevano essere inseriti in modo tale che fosse ancora possibile il funzionamento delle piste delle gru e tutta l‘altezza non fosse limitata.

Sistema drenante regolare e di emergenza

Le abbondanti precipitazioni richiedono attenzioni sempre maggiori per gli effetti dirompenti che possono avere su edifici, impianti e intere città. Le piogge consistenti possono rappresentare un problema soprattutto in presenza di tetti piani: questi sono generalmente provvisti di parapetti perimetrali, in modo che l’impermeabilizzazione del tetto possa essere rifinita su di essi. Quando piove molto, tuttavia, il drenaggio delle acque meteoriche attraverso il sistema di scarico pluviale presente può diventare insufficiente, portando così il livello dell’acqua ad alzarsi rapidamente proprio sulla copertura, facendola diventare come una vasca d’acqua. In casi estremi, l’acqua presente in copertura può diventare un sovraccarico sulla copertura stessa, non previsto in fase progettuale.

Per questo motivo, la Norma DIN 1986-100 (Sistemi di drenaggio per edifici e proprietà) richiede oltre alla presenza di un sistema di drenaggio regolare, con scarico nella rete fognaria, anche un  sistema di drenaggio di emergenza ulteriore. Per la progettazione di un impianto di drenaggio di emergenza si utilizza come parametro la cosiddetta “pioggia del secolo”, ossia una precipitazione piovosa avente un tempo di ritorno TR di 100 anni, per la quale sono stati identificati e tabellati precisi valori da utilizzare nei calcoli.

“Questi eventi, così come la quantità di pioggia, variano notevolmente da zona a zona”, riferisce l’architetto Arne Zucker dello studio di ingegneria GFM Civil and Environmental Engineers di Monaco, che ha seguito i lavori di ristrutturazione della copertura dell’Hangar 3. Con “pioggia del secolo” si intende una pioggia di eccezionale intensità avente durata di 5 minuti e che si verifica solo una volta in 100 anni.

supporti delle tubazioni

Le forze prodotte quando un flusso d’acqua viene deviato, in questo caso di 90° con una variazione altimetrica, devono essere calcolate e assorbite dalle strutture di supporto.

Il sistema drenante di emergenza

“Quando l’Hangar 3 dell’aeroporto di Monaco è stato costruito, 30 anni fa, il drenaggio di emergenza non era ancora la norma”, continua Zucker, “ma da allora il numero di forti piogge è aumentato. Anche se finora non sono successi eventi catastrofici, la ristrutturazione della copertura prevede di includere anche un sistema di drenaggio di emergenza”.

Per dare un’idea del progetto, Zucker fornisce le dimensioni dell’aeroporto di Monaco e i parametri di precipitazioni da considerare: un evento di pioggia avente tempo di ritorno di 5 anni e durata di 5 minuti prevede di considerare un volume di acqua di 250 litri al secondo per ettaro: tale valore è la base progettuale per il sistema di drenaggio standard. Al contrario, i 5 minuti di “pioggia del secolo” prevedono un quantitativo di acqua di 775 litri al secondo per ettaro. Il drenaggio di emergenza deve essere in grado di drenare da solo tale volume di acqua (tenendo in considerazione anche il fatto che il drenaggio standard tramite le tubazioni di scarico fognarie potrebbe essere intasato e non in grado di far defluire liberamente l’acqua).

Presso l‘Hangar 3 è stato mantenuto il sistema drenaggio standard, già esistente, che convoglia l’acqua delle piogge normali nel sistema fognario. Ad esso è stato affiancato un drenaggio di emergenza, nell’eventualità di precipitazioni più abbondanti, del tipo “a pressione”: qui le tubazioni risultano essere completamente riempite d’acqua e il dislivello altimetrico garantisce alte velocità di deflusso delle acque (notevolmente superiori alle velocità di drenaggio a pelo libero, dove i tubi sono solo parzialmente riempiti d’acqua). La pressione negativa che si viene a creare all’interno delle tubazioni piene d’acqua fa sì che l’acqua presente sulla copertura dell’edificio venga aspirata nella tubazione stessa.

I vantaggi del drenaggio a pressione sono le dimensioni ridotte delle tubazioni, l’autopulizia delle stesse grazie alle elevate velocità che acquista il fluido presente nonché l’installazione di tubazioni senza pendenza (con la conseguenza di avere strutture di supporto praticamente orizzontali). Le tubazioni dell’impianto di drenaggio d’emergenza sono inoltre realizzate in ghisa che, rispetto alla plastica, ha una resistenza maggiore e un’espansione termica notevolmente inferiore. La normativa inerente la protezione antincendio richiede l’impiego di materiali da costruzione non-combustibili.

La hall dell’aeroporto, ubicata a sud-ovest, è lunga 305 metri con direzione da est a ovest ed è divisa in due parti, in prossimità della sua mezzeria, da un muro di protezione antincendio (tale divisione consente il rifacimento della copertura in step successivi). La sua larghezza è di circa 84 metri mentre la sua altezza è pari a 32 metri. Gli edifici multipiano confinano a nord e a sud; in prossimità della pista c’è un portico leggermente più basso con una profondità di 5,5 m, in cui si trovano i cancelli di imbarco.

Tubazioni per il sistema drenante

Secondo la normativa, la pendenza della copertura deve essere del 2% (inclinazione necessaria affinché le acque meteoriche possano defluire velocemente dalla copertura stessa migliorando così la durabilità nel tempo del materiale impermeabile presente su di essa). La superficie del tetto è progettata in modo tale che l’acqua si raccolga in due depressioni lineari che corrono in direzione est-ovest dove sono presenti, disposti allineati, anche gli scarichi del drenaggio standard.

Gli scarichi per lo scolo di emergenza, in numero di 44 per ciascuna delle due porzioni della hall, sono disposti in posizione leggermente sopraelevata; questi scarichi hanno un anello di accumulo in modo che lo scarico di emergenza si attivi solo quando il livello dell’acqua in copertura è di circa 10 cm. “Raggiunge le sue massime prestazioni quando viene riempito per ulteriori 5 cm”, spiega Arne Zucker. In ciascuna delle due metà della hall sono stati previsti cinque percorsi di tubazioni per il drenaggio di emergenza, di cui uno per il portico meridionale. Avendo le informazioni sul percorso, il produttore delle tubazioni in ghisa, Saint-Gobain, è stato in grado di calcolare l’idraulica e i diametri richiesti (in questo caso fino a 300 mm).

Il passo successivo è stata la progettazione e la costruzione dei supporti delle tubazioni, per i quali gli ingegneri civili e ambientali dello studio GFM si sono rivolti all’Ufficio Tecnico di MEFA Befestigungs- und Montagesysteme GmbH di Kupferzell. Ora due tubazioni di drenaggio di emergenza, una per ciascuna delle due parti di hall, convoglieranno le acque meteoriche all’esterno. Poiché una metà della hall ha una superficie di circa un ettaro, nel caso di evento piovoso di 100 anni usciranno in totale circa 500l/s, distribuiti sui due scarichi. In corrispondenza dei punti di scarico sono stati posizionati i cartelli di avvertimento poiché l’uscita di quest’acqua genera una forza piuttosto significativa. Poiché anche 50 l/s per ettaro rientra nella definizione di “forti piogge”, come fa notare Arne Zucker, è improbabile che qualcuno si trovi volontariamente nell’area pericolosa durante eventi meteorici più gravosi.

Dimensionamento dei dei supporti delle tubazioni

Il posizionamento delle tubazioni all’interno della struttura portante esistente è stata una sfida, poiché la struttura esistente non era sempre utilizzabile allo scopo e, in molti casi, è stato necessario realizzare anche supporti integrativi.

Un totale di circa 1,3 km di tubazioni in ghisa è stato fissato alla struttura della copertura ad un’altezza massima da terra pari a 32 metri.

Ciascuna verga di tubazione in ghisa ha una lunghezza standard di 3m e viene solitamente fissata in due punti ad eccezione delle tubazioni con un diametro di 300mm che sono state sostenute in tre punti a causa del loro peso elevato.

Il compito dell’Ufficio Tecnico di MEFA è stato la progettazione dettagliata e il dimensionamento dei supporti delle tubazioni del sistema drenante nonché il calcolo dei punti fissi (perché quando grosse masse d’acqua vengono deviate dal loro andamento rettilineo, si creano forze elevate che devono comunque essere considerate nella progettazione dei supporti delle tubazioni).

Alcuni numeri dimostrano la dimensione del progetto: sono stati necessari in totale 60 punti fissi, sono stati utilizzati binari di montaggio per una lunghezza complessiva di 1.750 metri, più di 3.550 metri di barre filettate e 1.100 collari per tubazioni. Un altro aspetto preso in considerazione è stato la compensazione delle dilatazioni termiche. Con i cambiamenti stagionali non ci sono particolari problemi perché la struttura in acciaio della copertura e le tubazioni in ghisa si espandono in misura pressoché simile.

Diversa è la situazione in caso di forti piogge estive: la temperatura sotto la copertura può raggiungere facilmente i +50°C e, nel caso di temporale violento con acqua a temperatura di 20°C o meno, considerando le dimensioni della hall, sono prevedibili notevoli variazioni nella lunghezza delle tubazioni. Tali variazioni devono essere opportunamente compensate tramite l’impiego di appositi elementi scorrevoli applicati sulle tubazioni. 

supporti delle tubazioni sistema drenaggio

La struttura portante esistente spesso non era utilizzabile per il sostegno delle tubazioni; è stato necessario installare ulteriori supporti. Sullo sfondo a destra il vecchio sistema di drenaggio, che corre lungo i punti bassi del tetto piano.

Preassemblaggio degli elementi di fissaggio

L’assemblaggio in loco è stato effettuato dalla società di installazione Manfred Himmelreich & Co. GmbH di Monaco di Baviera. L’amministratore delegato Sebastian Beer dice: “Ho affidato al mio capo montatore Frank Behnisch questo progetto impegnativo e insolito, un uomo di grande esperienza che pensa in modo razionale e pragmatico, aspetto cruciale quando si tratta di progetti così impegnativi e importanti”.

Il processo è stato tale che i progetti costruttivi e la prova di resistenza per i supporti delle tubazioni sono stati creati in collaborazione tra l’ufficio di progettazione di GFM e l’ufficio tecnico di MEFA. Successivamente Behnisch ha costruito alcuni campioni per ogni tipologia di supporto in un’area del capannone temporaneamente adibita ad officina.

Dopo l’assemblaggio e il collaudo dei campioni, è iniziata la loro produzione in serie. “Quindi abbiamo dovuto solo sollevare i supporti prefabbricati a un’altezza di 30 metri e fissarli, il che ha semplificato notevolmente il lavoro. In considerazione delle altezze vertiginose, il vantaggio della prefabbricazione è decisamente evidente, così come il pre-montaggio in officina di assemblaggi ripetitivi. Pensiamo sempre in anticipo a come implementarlo nel modo più sensato”, afferma il capo montatore Frank Behnisch. Perché il preassemblaggio tutela il fattore lavoro, che oggi sta diventando sempre più prezioso. Il montaggio dei supporti, spesso in condizioni molto anguste in pozzi, gallerie di alimentazione o, come qui, ad un’altezza di 30 metri, rappresenta ovviamente uno sforzo aggiuntivo per gli installatori. Inoltre, il preassemblaggio in officina consente di risparmiare tempo prezioso in cantiere e garantisce la sicurezza della pianificazione.

MEFA fornisce anche un servizio di preassemblaggio dei supporti delle tubazioni. Tuttavia, l’installatore non si è avvalso di questo servizio, poiché le condizioni per montare all’interno dell’hangar erano particolarmente favorevoli. L‘installatore ha ricevuto da MEFA i binari di montaggio già tagliati su misura per la prefabbricazione dei supporti. “Per tutti noi, la realizzazione del sistema di drenaggio di emergenza è stato un progetto particolarmente appassionante a causa delle sfide che si sono presentate fin dall‘inizio”, commenta Frank Behnisch.

“Nonostante l’elevato numero di aziende coinvolte, il progetto di ristrutturazione è andato relativamente liscio ed è stato soddisfacente”, conclude Arne Zucker. Le aziende fornitrici Saint-Gobain e MEFA hanno consegnato regolarmente ed entro i tempi stabiliti i dimensionamenti e hanno risposto in modo tempestivo ed esaustivo a tutte le richieste provenienti dalle altre parti coinvolte nel progetto.

 

supporti delle tubazioni preassemblati a magazzino

Supporti preassemblati a magazzino. Poiché le travi in carpenteria metallica non possono essere forate per motivi strutturali, gli elementi di fissaggio consentono un collegamento mediante bloccaggio. Le staffe distanziatrici impediscono lo spostamento laterale.

Modulo Servizio Tecnico di Sviluppo

Il Modulo di Servizio Tecnico di Sviluppo consente una raccolta precisa e puntuale di informazioni e dati inerenti l’opera impiantistica.

MEFA Italia fornisce soluzioni per il sostegno e il supporto degli impianti a progettisti e installatori.

Elementi Secondari

La realizzazione di un’opera impiantistica include non solo gli impianti stessi ma anche i relativi sistemi di sostegno, intesi come quelle strutture destinate a sorreggere gli elementi costituenti gli impianti.

Questi supporti, che nell’ambito della normativa vigente (NTC 2018) sono considerati come Elementi Secondari, devono essere comunque calcolati e verificati al fine di garantire il sostegno in sicurezza degli impianti che su di essi gravano.

Per la loro determinazione occorre considerare tutte le azioni agenti trasmesse dagli impianti (carichi statici, termici, sismici – nonché i carichi ambientali di vento e neve nel caso di installazione in ambiente esterno) e valutare le condizioni dell’ambiente in cui i supporti devono essere installati (così da poter scegliere la finitura del materiale più opportuna).

In qualità di azienda che distribuisce prodotti e sviluppa soluzioni tecniche nell’ambito dei sostegni modulari destinati agli impianti, MEFA Italia è in grado di fornire sia una vasta gamma di elementi di fissaggio (consultabili sul nuovo Catalogo Soluzioni di Montaggio Tubazioni 2022) sia di proporre un servizio tecnico di sviluppo completo che, partendo dalla consulenza tecnica e passando attraverso l’elaborazione tramite appositi software, può spingersi fino alla Modellazione BIM dei supporti.

Servizio Tecnico di Sviluppo

Il servizio tecnico svolto da MEFA comprende:

  • i Servizi di Base, generalmente composti dai seguenti documenti:
    • Relazione tecnica descrittiva,
    • Report di calcolo dei supporti,
    • Report di calcolo degli ancoraggi dei supporti,
    • Schemi grafici con indicazione dei materiali occorrenti,
    • Computo metrico del materiale occorrente.
  • i Servizi Opzionali Aggiuntivi, forniti solo a seguito di richiesta specifica del cliente, composti da:
    • Disegni costruttivi,
    • Planimetrie impiantistiche contestualizzate sull’edile con indicazione del posizionamento dei supporti,
    • Computo metrico di dettaglio,
    • Progetto timbrato e firmato da Tecnico Professionista (fornito appoggiandosi a Studi Tecnici esterni che collaborano con MEFA).

Modulo online

Per poter fornire il servizio richiesto l’Ufficio Tecnico di MEFA, composto da un team di esperti ingegneri e architetti, deve acquisire tutta una serie di informazioni inerenti l’opera impiantistica; a tal fine, è stato realizzato il nuovo Modulo Servizio Tecnico di Sviluppo (disponibile online sul sito) che in pochi click consente al cliente di poter inserire tutte le informazioni necessarie per sviluppare la migliore soluzione tecnica.

Il servizio di sviluppo tecnico dipende da una molteplicità di fattori, quali ad esempio (e solo per citarne alcuni): tipologia di impianto, carichi da sostenere, ubicazione dell’impianto, normativa tecnica da applicare in fase di elaborazione.

Solo tramite una raccolta precisa e puntuale di tutte le informazioni necessarie, infatti, l’Ufficio Tecnico di MEFA potrà elaborare la migliore soluzione di fissaggio, ottimizzata sia nell’impiego dei materiali che nel costo.

Il modulo è online a questa pagina e può anche essere scaricato in formato PDF per poter essere comodamente compilato in un secondo tempo e poi rimandato a marketing@mefa.it

I funzionari tecnici-commerciali di MEFA sono sempre a completa disposizione dei clienti per illustrare il modulo, anche di persona, e per fornire tutta la necessaria assistenza alla compilazione.

Il modulo è responsive e può essere tranquillamente compilato anche da smartphone

Collare Sigma con Impronta Torx

Il collare per tubazioni Sigma con inserto fonoassorbente in gomma è ora disponibile con impronta Torx.

I vantaggi dell’impronta Torx

  • L’impronta Torx rende il montaggio di questi collari particolarmente facile
  • Nel caso di installazione sull‘elemento „Asta a doppio filetto“ (montata su Tassello K2), non è necessario cambiare utensile in quanto le impronte Torx presenti su asta e collare sono le medesime
  • L’impronta Torx garantisce una trasmissione della forza di serraggio uniforme, intervenendo con una pressione contenuta.

L’offerta di MEFA dedicata ai collari per tubazioni è molto ampia e diversificata: include infatti collari adatti a sostenere tubazioni di impianti meccanici di ogni dimensione e peso in cui circolano fluidi sia ad alte che a basse temperature, tubazioni di impianti antincendio sprinkler, etc. con svariate esigenze di carico.

Collare Sigma per diametri contenuti

Nell’ampia gamma di collari MEFA rientra anche il collare Sigma, disponibile per tubazioni aventi diametro esterno molto contenuto (da 6,0mm in su), ora provvisto di vite di chiusura con impronta Torx.

L’impronta Torx, grazie alla sua particolare forma, consente all’inserto usato per l’avvitamento una presa maggiore sulla vite e al contempo evita che l’inserto esca accidentalmente e rovini l’impronta presente sulla vite stessa. La forza di serraggio risulta essere uniformemente distribuita su questa impronta (rispetto ad una classica vite provvista di impronta a croce).

Nei collari Sigma, in particolare, l’impronta presente sulla testa della vite è identica a quella presente sull’asta filettata su cui il collare sarà montato; in questo modo l’installatore non si deve preoccupare di cambiare l’attrezzo di montaggio, risparmiando così tempo prezioso in fase di installazione. La vite del Collare Sigma è provvista anche di una fessura piatta (utilizzabile nel montaggio nel caso in cui l’inserto Torx non sia disponibile).

Velocità e facilità di installazione del Collare Sigma lo rendono particolarmente adatto per le tubazioni caratterizzate da peso e dimensione molto contenute, tipiche dell’Impiantistica residenziale: con l’introduzione del collare Sigma, MEFA ha voluto rivolgere la sua attenzione anche a tutti gli installatori che lavorano in questo ambito.

Il Collare Sigma è utilizzabile per tubazioni aventi diametri compresi tra 6,0mm e 60,0mm ed è formato da un unico pezzo.

L’installazione risulta essere particolarmente agevole, eseguibile anche con una sola mano grazie alla chiusura di sicurezza a scatto, grazie alla vite di chiusura provvista di impronta Torx.

Caratteristiche tecniche Collare Sigma

L’inserto isolante fonoassorbente avente uno spessore pari a 3,0mm, secondo la Norma sull’isolamento acustico DIN 4109, è realizzato in gomma sintetica EPDM di colore nero; la resistenza termica è compresa tra -35°C e +100°C.

Il dado di connessione, saldato in corrispondenza della faccia esterna della fascetta metallica, ha una filettatura interna M8.

Il massimo carico ammissibile risulta essere pari a 0,6kN (per i diametri da 6,0mm a 1”1/4) e a 1,10kN (per i diametri da 1”1/2 a 2”).

A questo link puoi scaricare in formato PDF il folder dedicato al collare Sigma Torx.

Se desideri consultare la scheda tecnica oppure acquistarlo puoi andare al nostro e-shop!

Sigma con impronta Torx

Per l’installazione di tubazioni singole in abitazioni unifamiliari, semplificare ogni singolo gesto è davvero importante: per questo MEFA fornisce i collari Sigma e le aste filettate su cui installarli con la stessa tipologia di attacco (impronta Torx).

Sigma con impronta Torx

I Collari Sigma sono costituiti da un solo pezzo e si montano facilmente con una sola mano, grazie alla pratica chiusura di sicurezza a scatto. Il loro impiego è per tubazioni con diametro compreso tra 6,0mm e 60,0mm (2”).

Sigma con impronta Torx

L’impronta Torx presente sulla testa della vite di chiusura consente di velocizzare ulteriormente il montaggio, già rapido grazie alla chiusura a scatto della vite. L’inserto fonoassorbente presente, avente uno spessore di 3,0mm, è realizzato in gomma sintetica di colore nero.

Sigma con impronta Torx

Il Collare è provvisto di dado esagonale con filetto interno M8, per il collegamento all’asta filettata M8. Il massimo carico ammissibile è pari a 0,6kN-1,10kN (in base al diametro). La resistenza termica è compresa tra -35°C e +100°C.

Sigma con impronta Torx

Impronta Torx: MEFA uniforma l’impronta presente sulla vite di serraggio con quella presente sulle aste filettate M8; ciò consente un montaggio più semplice e rapido, anche con una sola mano, senza dover cambiare gli inserti per il serraggio.

 

Nuovo Catalogo Soluzioni di Montaggio Tubazioni 2022

E’ disponibile il nuovo catalogo Soluzioni di Montaggio Tubazioni 2022, oltre 500 pagine che illustrano l’intera proposta MEFA per le diverse applicazioni costruttive.

In un nuovo formato cartaceo 17×24 cm, pratico e facile da consultare anche in cantiere, il Catalogo Soluzioni di Montaggio Tubazioni 2022 contiene tutte le principali novità di prodotto introdotte nel corso dell’ultimo anno.

Suddiviso in 15 capitoli, ciascuno dedicato a una categoria merceologica specifica, è uno strumento completo che fornisce un aiuto prezioso nella progettazione e nella realizzazione delle strutture di fissaggio a supporto degli impianti.

Collari per le diverse applicazioni impiantistiche, sistemi modulari di montaggio, anche in acciaio inox, ancoranti, cavetti di sospensione e tutto il necessario per il fissaggio statico e sismico degli impianti.

A questo link puoi scaricare il catalogo completo in formato PDF.

Se necessiti di una scheda tecnica specifica, consulta il nostro e-shop e cerca l’articolo di interesse mediante la barra di ricerca.

Se invece desideri una copia cartacea, puoi richiedere la visita di un nostro funzionario tecnico commerciale compilando il modulo qui sotto.

 

3 + 5 = ?

 

Scopri il Sistema di Montaggio Stex 45

E’ disponibile il video dedicato al Sistema di Montaggio rapido Stex 45! Il video mostra gli elementi che facilitano e rendono più veloce il fissaggio delle tubazioni sui binari MEFA della Serie 45.

Gli elementi che compongono il sistema Stex 45 sono quattro e includono:

  • Piastra filettata GP Stex 45 per il fissaggio di collari
  • Bullone filettato GB Stex 45 per il fissaggio di collari
  • Bullone di montaggio MTB Stex 45 per elementi di connessione
  • Piastra di montaggio MP Stex 45 per elementi di connessione

Guarda il video e scopri quanto è semplice!

Punti Fissi Mefa

Resistenza, Isolamento Acustico, Facilità di Montaggio e Ampia Gamma di Componenti aggiuntivi

Negli impianti di riscaldamento, raffreddamento e vapore, le tubazioni possono essere soggette a variazioni di lunghezza (espansioni e/o contrazioni secondo il loro asse longitudinale) a causa della differenza di temperatura esistente tra la temperatura del fluido contenuto nella tubazione e la temperatura dell’ambiente in cui è installata la tubazione, come pure in funzione del tipo di materiale con cui sono costituite e della lunghezza della tubazione stessa.

Per evitare eventuali danneggiamenti ai supporti o rotture delle tubazioni e dei relativi raccordi con gravi ripercussioni alla funzionalità dello stabile, è fondamentale garantire che questi movimenti siano contenuti e che le tubazioni abbiano una certa capacità di movimento in senso longitudinale.

Nel caso di impianti con tubazioni di piccolo diametro, come negli edifici privati, si procede con l’inserimento di numerosi cambi di direzione lasciando spazio sufficiente affinché le tubazioni possano muoversi liberamente.

Alternativamente, in aggiunta, si prevede l’installazione sulle tubazioni di appositi elementi scorrevoli per assicurarsi che le tubazioni stesse si possano muovere liberamente.

Quando invece si parla di impianti con tubazioni più lunghe e con diametro più grande, sono indispensabili misure di sicurezza più elevate, andando a predisporre degli appositi elementi di scorrimento e, a seconda della variazione, aggiungere delle curve per compensare e assorbire efficacemente la dilatazione ed evitare così che la tubazione si deformi in modo inopportuno.

Per poter calcolare correttamente la variazione di lunghezza, è necessario moltiplicare lunghezza della linea del condotto, differenza di temperatura e coefficiente di espansione termica (parametro fisico proprio di ogni materiale):

ΔL [mm] = L [m] x ΔT [K] x α [mm/(m x K)]

La scelta del materiale per la soluzione di montaggio dipende molto dalle strutture.

Quindi, in fase di progettazione il termoidraulico deve sempre pianificare e predisporre un sistema di compensazione delle dilatazioni termiche sulla linea attraverso il montaggio di:

  • Elementi scorrevoli: permettono lo spostamento in direzione assiale delle tubazioni e contribuiscono a tenere guidata la tubazione quando l’impianto è in esercizio.
  • Punti Fissi: bloccano l’impianto in maniera rigida nei punti in cui non serve libertà di movimento e trasferiscono le spinte assiali alla struttura edile portante, spinte che si verificano sulle tubazioni durante la fase di esercizio dell’impianto.

Compensatori ed Elementi di Scorrimento

Una delle soluzioni più utilizzate per gestire i movimenti delle tubazioni è l’inserimento nella tubazione stessa di appositi elementi adatti allo scopo, detti compensatori, aggiungendo anche degli opportuni “punti guida” prima e dopo i compensatori per evitare un piegamento inopportuno dei tubi proprio in prossimità del compensatore.

Se si opta per questa opzione, il termoidraulico deve calcolare esattamente l’entità della dilatazione delle tubazioni, oltre a quella della compressione assiale e della regolazione del compensatore.

Nel caso si decida di utilizzare elementi scorrevoli, diventa invece fondamentale il calcolo esatto del massimo movimento della tubazione, optando per elementi scorrevoli con corsa di scorrimento più elevata del dovuto, in modo da poter gestire l’intero ed effettivo movimento presente.

Anche il peso della tubazione è un valore da considerare, in quanto ad esso è associata un’azione assiale aggiuntiva (che si viene a creare quando la tubazione è in movimento) anch’essa gravante sulla struttura di supporto, supporto che deve essere adeguatamente rinforzato tramite l’inserimento di elementi opportuni atti ad assorbire tale azione.

MEFA, produttore di elementi di supporto per impianti HVAC (Heating, Ventilating and Air Conditioning), ha ottimizzato gli elementi scorrevoli per le diverse applicazioni che si possono presentare.

Punti Fissi

Non esiste un impianto senza punti fissi: il loro compito è quello di minimizzare le oscillazioni e le vibrazioni delle tubazioni, regolarizzare la pressione e suddividere le linee in tratte più corte.

Limitando la lunghezza, l’entità del movimento risulta più controllata e, di conseguenza, anche la spinta assiale sulla struttura edile portante sarà più contenuta.

Per ogni tubazione bisogna individuare direzione ed entità della variazione di lunghezza (dilatazione/contrazione) e determinare i punti fissi da inserire, completi di tasselli, che hanno il compito di sostenere il peso del tubo, nonché dei punti guida, che fanno appunto da guida per la tubazione.

Per individuare il posizionamento esatto dei punti fissi da installare su una tubazione, il termoidraulico deve pianificare e progettare ad-hoc il percorso completo della tubazione all’interno del fabbricato che la ospiterà.

In questo modo si evita di inserirli in spazi dove potrebbero esserci collisioni quando la linea si muoverà.

Non solo: bisogna valutare anche la lunghezza della tubazione, il suo diametro e la variazione di lunghezza massima che può avere la tubazione.

Se si tratta di tubazioni montanti verticali, un altro valore da tenere in considerazione è il peso della tubazione nel suo complesso.

Se si utilizza un compensatore, bisogna considerare anche le spinte aggiuntive di retroazione sul punto fisso provocate dal compensatore stesso, ricavabili analizzando la scheda tecnica dell’elemento usato per la compensazione.

Qui si suggeriscono alcune regole base da considerare nell’installazione dei punti fissi:

  • Per ottimizzare la trasmissione delle azioni dal punto fisso alla struttura edile portante dell’edificio, installare i punti fissi il più vicino possibile alla struttura edile stessa
  • Per dimezzare l’entità dei movimenti, i punti fissi vanno posizionati in corrispondenza della mezzeria della lunghezza della tubazione, in modo che la dilatazione avvenga nelle due estremità libere della tubazione.
  • Considerata una tubazione rettilinea, tra un punto fisso e l’altro deve essere inserito un elemento atto a gestire il suo movimento (compensatore, lira di dilatazione).
  • Nel caso di tubazioni montanti verticali, i punti fissi vanno inseriti nella parte inferiore della tubazione così da sostenerne il peso.

Quando si utilizzano tubi in materiale plastico, rame o acciaio inox (quindi tubazioni su cui non è possibile eseguire saldature) occorre l’utilizzo di “punti fissi a stringere” in alternativa ai “punti fissi a saldare”.

Nel caso di tubi di dimensione contenuta, il collegamento alla struttura edile portante avviene tramite elemento metallico interposto (esempio: mensola in carpenteria) saldato al punto fisso e tassellato all’edile.

Per tubazioni con diametro più grande, vengono invece utilizzati punti fissi collegati alla struttura edile tramite due mensole: in questa situazione si è in grado quindi di assorbire un’azione doppia rispetto alla situazione precedente.

Sul mercato sono presenti molteplici tipologie di punti fissi, ma il nostro consiglio è di scegliere prodotti:

  • In grado di assorbire spinte elevate e, allo stesso tempo,
  • Provvisti di opportuno isolamento acustico nel rispetto della Norma DIN 4109 per la costruzione di edifici, come il punto fisso MEFA di Tipo A saldato al tubo.

Un ulteriore requisito che identifica la qualità di un punto fisso è la facilità di installazione: minori sono i componenti aggiuntivi da utilizzare, più rapido sarà il montaggio.

Non solo: anche disporre di un’ampia gamma di componenti aggiuntivi per le diverse situazioni è un requisito fondamentale per poter operare nelle migliori condizioni possibili.

MEFA, come produttore di sistemi di montaggio di qualità per tubazioni, dispone di soluzioni speciali adatte per gestire ogni situazione impiantistica.

Punti fissi aventi dimensione contenuta (quindi poco ingombranti), facilmente e rapidamente installabili anche su elementi di carpenteria metallica grazie all’uso di appositi dispositivi di bloccaggio e fissaggi dove la trasmissione della forza è garantita dall’attrito generato tramite il serraggio del collare, sono solo alcune delle soluzioni di qualità MEFA più richieste e utilizzate.

Tutti la gamma dei Punti Fissi MEFA è consultabile a questo link.

Collari Precoibentati per Tubi Refrigeranti

I collari precoibentati sono collari con inserto in schiuma poliuretanica PU isolante e rappresentano la soluzione ideale per il fissaggio delle tubazioni “fredde” (contenenti cioè fluidi aventi temperatura minore di 12°C) degli impianti di refrigerazione commerciale, dove è necessario garantire che non si formi condensa in corrispondenza dei punti di supporto.

La scelta dei collari per tubi refrigeranti è un’attività che richiede grande attenzione da parte dei frigoristi.

L’offerta MEFA di collari precoibentati include:

Collare Polar Plus

Il collare Polar Plus garantisce un’elevata resistenza al vapore acqueo, una bassa conducibilità termica ed evita le formazioni di condensa nelle zone di supporto.

Assicura il perfetto isolamento termico in installazioni di impianti di refrigerazione, condizionamento e acqua potabile.

In base al diametro della tubazione e di conseguenza del carico che deve essere portato, il collare metallico può essere di differente tipologia (collare Omnia MB, Maxima PSM e Titan HD).

Il collare metallico abbraccia esternamente l’isolante e le superfici di collegamento dei semi gusci vengono sigillate con un elemento in caucciù in corrispondenza delle zone comunicanti.

Collare e isolante sono incollati insieme per formare un unico elemento e le estremità non si incollano tra di loro.

 

Dopo il montaggio è possibile riaprire il sistema.

Il collare Polar plus, disponibile in tre spessori di isolamento (20 mm, 30 mm e 40 mm), è caratterizzato da bassa conduttività termica e previene in modo affidabile la formazione della condensa in prossimità del collare.

Collare Husky

Il collare precoibentato per tubazioni fredde Husky è composto da una fascetta metallica esterna e da un inserto interno in poliuretano (PU) e viene fornito pre-assemblato.

L’ottima resistenza alla pressione indotta dal carico agente sull’inserto isolante fa sì che su di esso non si venga a creare alcuna deformazione.

Altro vantaggio del Collare HUSKY: poiché il collare precoibentato è progettato in modo che la fascetta metallica del collare stesso si trovi all’esterno dell‘elemento isolante, la continuità dell’isolamento non viene interrotta in alcun punto lungo la tubazione, nemmeno in corrispondenza del punto di sostegno del collare (nottolino filettato di connessione).

La guaina in PVC con striscia sovrapposta autoadesiva funge da barriera al vapore.

Il collare precoibentato Husky garantisce grande resistenza alla diffusione del vapore e bassa conduttività termica.

Ideale per tubazioni orizzontali, assicura il perfetto isolamento termico in installazioni di impianti di refrigerazione, condizionamento e acqua potabile ed evita le formazioni di condensa nelle zone di supporto.

Le superfici di giunzione dei semigusci del supporto del tubo sono scanalate e provviste di chiusura a molla.

Collare ALU/PU

Il collare precoibentato ALU/PU ha un’alta resistenza alla diffusione del vapore acqueo e bassa conduttività termica.

Abbraccia esternamente l’isolante ed è composto da un collare e da 2 semigusci isolanti provvisti di rivestimento superficiale costituito da una lamina di alluminio richiudibile e autoadesivo.

Le superfici di collegamento dei 2 semigusci sono provviste di scanalatura in modo da rendere migliore l’aderenza.

Il Collare precoibentato ALU/PU è fornito nelle 2 versioni:

  • 80: provvisto di inserto isolante avente lunghezza di 100,0mm, negli spessori disponibili: 20,0mm – 30,0mm – 40,0mm – 50,0mm
  • 80S: dove l’inserto isolante ha lunghezza variabile compresa tra 40,0mm e 100,0mm (in funzione della dimensione della tubazione), sempre negli spessori disponibili: 20,0mm – 30,0mm – 40,0mm – 50,0mm.

Vi è inoltre la possibilità di aggiungere un cilindro metallico di rinforzo (da posizionare tra inserto isolante e fascetta metallica del collare) su entrambe queste tipologie al fine di aumentare il carico portato.

Dimensioni non a catalogo su richiesta.

Collare Foamglas®

 

Il collare precoibentato Foamglas® è ideale per il montaggio termicamente disaccoppiato di linee per refrigerazione, climatizzazione ed eventualmente negli impianti di acqua per evitare la formazione di condensa nel supporto del tubo.

Tutti i collari per refrigerazione Foamglas® hanno inserto in fibra di vetro appositamente disegnato e vengono forniti con cilindro metallico su misura, aderente a tutta la superficie del collare.

L’isolamento termico tra tubazioni ed elementi di sostegno è una condizione essenziale per evitare la formazione di condensa nello staffaggio di impianti di refrigerazione, di condizionamento e di trasporto di acqua sanitaria.

Per questo MEFA, oltre ai collari precoibentati, fornisce anche a tutti i frigoristi supporti scorrevoli e punti fissi precoibentati corredati dagli accessori necessari per la loro installazione.

Nel dettaglio:

Supporto scorrevole Polar Plus U120 / U140

È un supporto scorrevole provvisto di profilo metallico di carpenteria a “U” saldato, per il diretto scorrimento sulla struttura di supporto.

Punto fisso precoibentato

I punti fissi precoibentati per tubazioni fredde in acciaio hanno elevata resistenza alla diffusione del vapore acqueo e bassa conducibilità termica. Sono progettati secondo la direttiva AGI Q05/Q03 e possono essere fissati su strutture esistenti (binari di montaggio a C, profili CENTUM®, strutture di carpenteria).

Hanno altezza regolabile in combinazione con il supporto per punto fisso HV e sono realizzati in acciaio con finitura zincatura galvanica liscia.

Le tubazioni soggette a variazioni dimensionali dovute a cambiamenti di temperatura devono essere dotate di compensatori o curve di compensazione.

 

Per evitare malfunzionamenti o danni ai compensatori, queste tubazioni devono essere dotate di punti fissi.

Questi dispositivi, dividendo le linee in più in tratti, limitano la dilatazione/contrazione di ciascuna tratta.

Questi fenomeni di dilatazione/contrazione possono dar luogo a carichi di notevole entità sui punti fissi.

Le caratteristiche essenziali che deve avere un punto fisso precoibentato sono:

Isolamento

Un efficace isolamento contro le dispersioni termiche può essere ottenuto con un materiale isolante a cellule chiuse e una barriera vapore che dovrà essere coibentata completamente con l’isolante stesso (il materiale e lo spessore dell’isolamento dipendono dalla temperatura ambiente, dall’umidità e dalla temperatura del fluido).

Barriera Vapore

Una barriera vapore a norma AGI Q112 è uno speciale rivestimento per ridurre l’assorbimento di umidità all’interno del materiale isolante. È indispensabile in caso tubazioni di fluidi freddi e deve essere posto sul lato esterno dell’isolante.

Tutta la gamma di collari precoibentati è acquistabile comodamente online sul nostro e-shop.

Ancoranti antisismici e altre soluzioni di protezione antisismica

La scelta degli ancoranti antisismici è una delle attività che richiede maggiore attenzione nella progettazione dei sistemi di fissaggio.

Un ancorante antisismico è l’elemento di connessione del supporto alla struttura edile e deve essere in grado di trasferire alla struttura stessa le azioni che sono presenti nel supporto (carichi statici ed eventuali carichi sismici).

La scelta deve garantire funzionalità e sicurezza sia nel normale esercizio che in condizioni eccezionali, quale può essere ad esempio un evento sismico.

La gamma degli ancoranti antisismici

La gamma degli ancoranti in commercio è molto ampia e dipende dal:

  • materiale di cui sono fatti,
  • principio di funzionamento,
  • tipo di materiale in cui sono installati
  • dalla tipologia di sollecitazione a cui sono sottoposti.

In questa ultima categoria rientrano i sistemi di ancoraggio approvati per applicazioni sismiche, che devono garantire la possibilità di trasferire le azioni sismiche alla struttura edile e pertanto devono essere adeguatamente resistenti a tali azioni.ù

Sistemi di ancoraggio antisismico: l’offerta di MEFA

Nell’ambito dei sistemi di ancoraggio approvati ed idonei per applicazioni sismiche, l’offerta MEFA di ancoranti antisismici include:

  • Ancoranti meccanici
  • Ancoranti chimici

Per il calcolo dei quali viene utilizzato un apposito software che implementa al suo interno quanto è previsto dalle direttive europee (EN 1992-4, ETAG 001 Annex C, ETAG 029 Annex C, ETAG 001 part 6, Technical Reports TR 020, TR 029, TR 045 e TR 061).

A seconda del valore dell’accelerazione sismica del luogo in cui è situato l’edificio e della classe di importanza dell’edificio in cui è collocato il supporto, la scelta dell’ancorante può ricadere nella categoria di Performance Sismica C1 oppure C2.

Secondo quanto riportato nel rapporto tecnico TR045 redatto da EOTA (European Organization for Technical Assessment), l’organizzazione che ha messo a disposizione importanti strumenti che indicano quali procedure seguire per la produzione e la verifica degli ancoranti da utilizzare in zona sismica, gli elementi si suddividono in:

1) Elementi non strutturali, se il valore di ag·S (accelerazione di picco al suolo di riferimento PGA) è:

  •  Inferiore a 0,05g (grado di sismicità molto basso): non occorre osservare particolari prescrizioni sismiche.
  • Compresa tra 0,05g e 0,10g (grado di sismicità basso): è necessario utilizzare nel fissaggio degli ancoranti appartenenti alla Categoria C1 per edifici con classe di importanza II e III, mentre si dovranno impiegare ancoranti di Categoria C2 per edifici con classe di importanza IV.
  • Superiore a 0,10g (grado di sismicità alto): è necessario utilizzare nel fissaggio degli ancoranti appartenenti alla Categoria C2 per edifici con classe di importanza II, III e IV.

2) Elementi strutturali, se il valore di ag·S (accelerazione di picco al suolo di riferimento PGA) è:

  • Inferiore a 0,05g: non occorre osservare particolari prescrizioni sismiche.
  • Superiore a 0,05g: è necessario utilizzare nel fissaggio degli ancoranti appartenenti alla Categoria C2 per edifici con Classe di importanza II, III e IV.

Le Classi di Importanza degli edifici

Le Classi di Importanza degli edifici secondo le NTC 2018 si suddividono in 4 Classi di importanza.
Parliamo pertanto di costruzioni:

  1. Con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli.
  2. Il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per l’ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali.
  3. Che affollamenti significativi. Industrie con attività pericolose per l’ambiente.
  4. Con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità; industrie con attività particolarmente pericolose per l’ambiente.

Tipologie di ancoranti antisismici MEFA

Gli ancoranti proposti da MEFA che soddisfano le categorie di performance sismica sono:

A.     Ancoranti meccanici, che comprendono a loro volta:

· Ancorante a espansione BZ Plus (Categoria di prestazione sismica C1 e C2)
· Vite BSZ per calcestruzzo (Categoria di prestazione sismica C1)

B.     Ancoranti chimici, che comprendono a loro volta:

·       Sistema chimico VMZ (Categoria di prestazione sismica C1 e C2)
·       Sistema chimico VMU Plus (Categoria di prestazione sismica C1)

Gli ancoranti antisismici meccanici, a differenza di quelli chimici, possono essere caricati immediatamente dopo la messa in opera proprio perché non occorre attendere i tempi di indurimento della resina chimica.

Gli ancoranti meccanici BZ Plus e il sistema chimico VMZ (ancorante chimico VMZ con barra di ancoraggio VMZ-A) dispongono di approvazioni ETA per l’impiego con carichi di natura sismica, per la categoria di performance sismica C1 (applicazioni non strutturali) e per la categoria di performance sismica C2 (applicazioni strutturali e/o non strutturali) mentre le viti per calcestruzzo BSZ e il sistema chimico VMU Plus con barra di ancoraggio VMU-A dispone di approvazione ETA solo per la categoria di performance sismica C1.

Vediamo nel dettaglio le quattro tipologie di tasselli MEFA idonei per applicazioni sismiche.

Ancorante a espansione BZ Plus

 

 

 

 

 

Il trasferimento del carico viene garantito dall’espansione della parte di ancorante posizionata nel calcestruzzo contro le pareti del foro in cui esso è installato.

Questo ancorante è approvato per l’installazione con categorie sismiche C1 e C2 fino ad una lunghezza di 210 mm e dimensione M8, M10, M12, M16.

Vite BSZ per calcestruzzo

 

 

 

 

 

La vita per calcestruzzo BSZ crea, all’atto dell’installazione (avvitamento), una filettatura nel materiale base (elemento in calcestruzzo) consentendo anche il fissaggio vicino al bordo dell’elemento in calcestruzzo grazie al principio di funzionamento senza espansione.

E’ ideale anche per i fissaggi provvisori poiché è completamente rimovibile. L’installazione viene eseguita utilizzando un avvitatore a percussione (non è necessario utilizzare una chiave dinamometrica).

L’utilizzo di questo tipo di ancorante consente di ridurre i tempi di installazione, risulta essere affidabile e riduce gli eventuali errori che potrebbero presentarsi in fase di montaggio.

La vite per calcestruzzo BSZ è disponibile con filettatura di collegamento e con una gamma di diverse forme della testa per un’ampia varietà di applicazioni.

È approvato per l’installazione con categoria sismica C1 per le dimensioni M8, M10, M12.

Sistema Chimico VMZ

 

 

 

 

 

Nel caso degli ancoranti chimici, si tratta prevalentemente di paste chimiche bicomponenti che permettono di bloccare la barra di ancoraggio all’interno del foro praticato nel supporto.

Gli ancoranti chimici a iniezione sono confezionati in cartucce rigide o morbide che contengono la resina di base e l’induritore che, al momento della messa in opera, si miscelano automaticamente in proporzioni fissate.

L’applicazione avviene impiegando delle speciali pistole o erogatori per resine siliconiche. Il composto viene applicato all’interno del foro e successivamente si inserisce la barra di ancoraggio.

Una volta che il chimico si indurisce, l’ancorante può essere sottoposto al carico.

L’ancorante indurisce in assenza di ritiri e, in molti casi, raggiunge le resistenze meccaniche previste anche quando il materiale di supporto è umido o in presenza di acqua.

La resistenza del prodotto, a fase di indurimento ultimata, è stabile nel tempo e rimane inalterata anche a contatto di acque salate o di sostante aggressive.

Il sistema chimico è costituito da una barra di ancoraggio con elementi di espansione VMZ-A e da un adesivo a iniezione bicomponente VMZ.

L’ancorante per chimico VMZ fornisce una capacità di carico estremamente elevata anche a distanza dal bordo e spaziatura minimi.

Questo ancorante è approvato per l’installazione con categorie sismiche C1 e C2 per le dimensioni M10, M12, M16.

Sistema Chimico VMU Plus

 

 

 

 

 

Il sistema chimico è costituito da una barra di ancoraggio VMU-A e da un adesivo a iniezione bicomponente VMU Plus.

Valgono le stesse caratteristiche del sistema chimico VMZ ma è approvato solo per installazione con categoria sismica C1 per i diametri M8, M10, M12.

Stazioni di allarme antincendio: le soluzioni a umido e a secco di MEFA Italia

I sistemi antincendio sprinkler rilevano la presenza di fuoco in un determinato ambiente e intervengono con il fine di estinguerlo quando è ancora nel suo stadio iniziale oppure di controllare e limitare i suoi effetti, in attesa che lo spegnimento venga completato da altri mezzi.

Sono sistemi automatici di estinzione a pioggia.

Un impianto antincendio sprinkler è quindi una tipologia di impianto “normalmente non-attivo”: questo significa che entra in azione in modo automatico quando è necessario, senza bisogno di azionamento o di interventi attivi da parte dell’uomo.

Per questo motivo, deve essere prontamente ed efficientemente funzionante, in modo da agire in modo tempestivo ed evitare rischi a persone, strutture, macchinari, beni e proprietà.

La caratteristica principale di una impianto antincendio sprinkler è che interviene solo nella zona interessata dal fuoco e pertanto, a differenza degli impianti a diluvio, consente di limitare l’uso di acqua da una parte, e di non riguardare aree non interessate dall’altra (protezione localizzata).

Tutti gli impianti antincendio sprinkler devono essere progettati e realizzati utilizzando prodotti conformi alle indicazioni della Norma Europea EN 12845 (per la progettazione, installazione e manutenzione dei sistemi automatici a pioggia tipo sprinkler) oppure  della National Fire Protection Association NFPA, marcati CE e con approvazione FM (Factory Mutual), UL (Underwriters Laboratories), VdS e/o LPCB (Loss Prevention Certification Board), a seconda del tipo di impianto cui sono destinati.

Oltre alla stazione di allarme, un sistema sprinkler è formato da altre due componenti principali, ognuna essenziale per assicurarne il corretto funzionamento.

  • La rete di tubazioni provvista di alimentazione idrica (che può avvenire da acquedotto municipale oppure da una stazione di pompaggio con serbatoio per l’accumulo dell’acqua).
  • Gli erogatori sprinkler dotati di elementi termosensibili attivabili in caso d’incendio. In commercio esistono diverse tipologie a seconda della modalità di intervento (standard, rapida o speciale), della temperatura alla quale l’elemento termosensibile si rompe attivando lo sprinkler, del coefficiente di portata K, della finitura (ottone, cromato, rivestita di diverse colorazione, ecc) e delle modalità di installazione (pendent, upright, horizontal, concealed, ecc).

La rete di tubazioni di distribuzione è a uso esclusivo antincendio.

Gli sprinkler devono distribuirsi lungo l’intera superficie interessata dal rischio di incendio.

MEFA Italia fornisce una gamma completa di prodotti necessari alla realizzazione di impianti antincendio sprinkler e che interessano  principalmente applicazioni industriali, parcheggi, centri commerciali, depositi logistici, strutture residenziali e alberghi.

Gli impianti antincendio sprinkler sono riconducibili essenzialmente due tipologie: a umido e a secco.

IMPIANTI ANTINCENDIO A UMIDO

Rappresentano i sistemi automatici di spegnimento di incendi più comuni, ma anche i più affidabili.

Le tubazioni di questo tipo di impianto, collegate direttamente agli sprinkler, sono caricate e riempite perennemente con acqua e mantenute in pressione a valore costante.

In caso di incendio, l’impianto entra in funzione e le testine sprinkler interessate al calore di aprono, lasciando immediatamente fuoriuscire l’acqua sulla zona in fiamme, estinguendo o controllando l’incendio.

Questo sistema è adatto alla protezione di tutti quegli ambienti dove la velocità di intervento è prioritaria, tipo autorimesse chiuse, centri commerciali, magazzini intensivi, ospedali, ecc.

IMPIANTI ANTINCENDIO A SECCO

Molto simili agli impianti antincendio a umido, con la sola differenza che invece dell’acqua le tubazioni dell’impianto contengono aria in pressione.

Questo tipo di impianto entra in funzione più lentamente: se si verifica un incendio, gli sprinkler si aprono e lasciano fuoriuscire l’acqua sulla zona in fiamme solo dopo aver eliminato l’aria compressa all’interno delle tubazioni.

Risultano molto funzionali in tutti quei luoghi in cui non è possibile utilizzare acqua, ad esempio ambienti molto freddi dove c’è il concreto rischio che l’acqua nelle tubazioni possa diventare ghiacciare o, al contrario, così caldi da provocare la sua vaporizzazione.

Qualunque sia la tipologia dell’impianto antincendio sprinkler, estrema importanza la assume sempre la sua funzionalità globale.

Funzionalità che può essere compromessa se le componenti che lo costituiscono non sono adeguate o correttamente funzionanti, con il rischio concreto di non riuscire a spegnere l’incendio perché l’impianto non si attiva o non funziona come dovrebbe.

Per questo riveste particolare importanza la fase di progettazione iniziale e di collaudo che rappresenta la verifica finale che anticipa la consegna dell’impianto.

Le ispezioni periodiche di tutte le componenti dell’impianto diventano una pratica indispensabile, così come l’esecuzione di prove di funzionamento.

Ispezioni e test che vanno eseguiti da tecnici esperti e  secondo la normativa vigente, in modo da individuare in anticipo difetti che possono compromettere il corretto funzionamento dell’impianto in caso di necessità.

MEFA Italia propone soluzioni complete e ottimizzate per quanto riguarda la scelta dei componenti principali di un impianto antincendio sprinkler, che variano in funzione della tipologia di impianto installato.

COMPONENTI IMPIANTO ANTINCENDIO SPRINKLER A UMIDO

Le componenti tipiche di un impianto antincendio a umido sono:

  • Erogatori sprinkler diversi per tipologia di erogazione e tempi di intervento con relativi accessori quali gabbiette, tegoli antibagnamento, rosette, ecc., la cui dislocazione dipende dalla max copertura garantita da ciascuna testina.
  • Valvola di allarme a umido (che utilizzata nei sistemi con acqua e monte e a valle della stazione, permette il passaggio dell’acqua e attiva un allarme sonoro che non dipende da alcuna sorgente elettrica).
  • Valvola a farfalla dotata di un otturatore a disco ed ha la funzione di intercettare o di parzializzare il passaggio del fluido/gas veicolato.
  • Campana a motore idraulico (dispositivo ad azionamento meccanico che suona quando si verifica un flusso sostenuto di acqua (come con uno o più sprinkler aperti).
  • Pressostato di allarme.
  • Indicatori di flusso.
  • Trim (a pressione costante oppure a pressione variabile).
  • Camera di ritardo idraulico (opzionale e non necessaria in caso di pressione costante dell’acqua).

COMPONENTI IMPIANTO ANTINCENDIO SPRINKLER A SECCO

Le componenti tipiche di un impianto antincendio a secco sono:

  • Erogatori sprinkler diversi per tipologia di erogazione e tempi di intervento con relativi accessori quali gabbiette, tegoli antibagnamento, rosette, ecc.
  • Valvola di allarme a secco (utilizzata nei sistemi con acqua a monte e aria in pressione a valle della stazione di allarme)
  • Valvola a farfalla dotata di un otturatore a disco ed ha la funzione di intercettare o di parzializzare il passaggio del fluido/gas veicolato.
  • Trim.
  • Campana a motore idraulico.
  • Pressostati di allarme.
  • Acceleratore di apertura (opzionale), dispositivo ad apertura rapida che scarica l’aria per velocizzare ‘l’apertura della valvola a secco.

Scopri la gamma completa dei nostri prodotti antincendio!

Sistemi di supporto e fissaggio in ambito residenziale e civile

I sistemi di supporto e fissaggio sono necessari per l’installazione degli elementi che compongono gli impianti H.V.A.C. (heating, ventilation, air-conditioning), gli impianti elettrici e gli impianti antincendio.

I sistemi di supporto e fissaggio vengono realizzati con materiali metallici e devono essere provvisti di opportuna certificazione (ad esempio, RAL) a garanzia della qualità dei prodotti impiegati.

Per l’elaborazione della migliore soluzione di fissaggio, MEFA utilizza un apposito software di analisi e progettazione strutturale, tramite il quale procede allo studio dei supporti, considerando tutte le diverse condizioni di carico presenti e previste dalla normativa (il peso proprio del supporto, il carico permanente dovuto al peso degli elementi impiantistici presenti, il carico accidentale dovuto alle azioni ambientali e termiche e il carico sismico).

L’obiettivo di MEFA è quello di proporre soluzioni ottimizzate per quanto riguarda la scelta dei materiali e di conseguenza il costo dello staffaggio.

Una volta individuata la soluzione di staffaggio più opportuna, il cliente riceve il preventivo e la documentazione a corredo, a dimostrazione della correttezza della proposta.

Questi documenti verranno visionati dalla direzione lavori o da chi ha in carico il controllo del lavoro per le ulteriori verifiche del caso, e una volta ricevuto il benestare, sarà possibile rilasciare il progetto, a cura di tecnico abilitato (comprensivo di elaborati grafici e relazioni di calcolo).

I sistemi di supporto e fissaggio generalmente sono composti dai seguenti elementi:

BINARI DI MONTAGGIO METALLICI

I binari metallici vengono dimensionati i in funzione dei carichi a cui sono sottoposti.
L’offerta di binari MEFA si compone delle seguenti tipologie:

BINARI DI MONTAGGIO 22/16, 27/18, 35/21

I binari del sistema 35 sono ideali per la realizzazione di strutture di supporto aventi dimensioni geometriche contenute e a sostegno di carichi di piccola/media intensità: tubazioni di piccolo diametro, condotte di ventilazione e canaline portacavi leggere.

Sono progettati specificatamente per una maggiore flessibilità e facilità di utilizzo. Si tratta di binari profilati aperti in parete sottile aventi sezione trasversale rettangolare aperta a “C”, semplice (spessore di 1,25 mm e 2,00 mm).

BINARI DI MONTAGGIO SISTEMA STEX 35

I binari del sistema 35 sono ideali per la realizzazione di strutture di supporto aventi dimensioni geometriche contenute e a sostegno di carichi di piccola/media intensità: tubazioni di piccolo diametro, condotte di ventilazione e canaline portacavi leggere.

Differiscono dai binari della serie 35 in quanto la loro geometria è stata studiata in modo opportuno per avere spessori più sottili e maggiore resistenza (spessore di 0,80 mm, 1,00 mm e 1,50 mm).

Sono binari profilati aperti in parete sottile aventi sezione trasversale quadrata/rettangolare aperta a “C”.

BINARI DI MONTAGGIO SISTEMA 45

I binari del sistema 45 sono ideali per la realizzazione di strutture di supporto aventi geometrie più complesse e per il sostegno di media intensità.

Sono binari profilati aventi sezione trasversale quadrata/rettangolare aperta a “C”, singola o doppia (profili aperti in parete sottile aventi spessore pari a 1,50mm, 2,00mm, 2,50mm e 3,00mm).

I binari doppi sono realizzati, già in produzione, saldando tra loro i profili singoli.

ACCESSORI DI MONTAGGIO

Gli accessori di montaggio sono squadrette, mensole, connettori piatti, piastre di base, e di tutti quei componenti che devono essere accoppiati con i binari di montaggio ai fini della realizzazione dei supporti degli elementi di impianto.

ELEMENTI DI MONTAGGIO (MINUTERIA)

Sono i componenti che consentono l’unione dei binari con gli accessori di montaggio l’offerta MEFA sia comprende sia elementi standard di costo inferiore ma che richiedono maggiori tempistiche di installazione sia sistemi rapidi (elementi Stex 35 e Stex 45: piastre filettate GP, bulloni filettati GB, piastre di montaggio MP e bulloni di montaggio MTB) che consentono una ottimizzazione dei tempi di installazione.

ANCORANTI

Gli ancoranti si utilizzano per il collegamento dei supporti alla struttura edile.

A seconda del carico da trasferire e della tipologia di struttura edile (calcestruzzo, muratura), possiamo avere viti per calcestruzzo, ancoranti meccanici e ancoranti chimici.

COLLARI

I collari si utilizzano per il sostegno di tubazioni e le canalizzazioni aria di sezione circolare.

Sono composti da uno/due fascette metalliche unite tra loro tramite viti.

Sono provvisti di attacco filettato saldato su una delle due fascette al fine di poter inserire l’elemento di supporto (barra filettato oppure tubo filettato).

Collari per tubazioni contenenti fluidi caldi

Nel caso in cui sia richiesto il rispetto dei requisiti acustici secondo la norma DIN 4109, i collari sono equipaggiati di inserto isolante fonoassorbente (gomma di colore nero con una resistenza termica fino a 100°C, silicone di colore rosso con una resistenza termica superiore ai 100°C.).

Collari per tubazioni contenenti fluidi freddi

I collari pre-coibentati, provvisti di conchiglia isolante in schiuma poliuretanica PU di differente spessore, si utilizzano in presenza di tubazioni che contengono fluidi freddi e per evitare la formazione di fenomeni di condensa, .

Collari per condotte di ventilazione

Sono collari aventi diametri maggiori e costituiti da fascette più sottili per via dei carichi più contenuti che devono sostenere.

Anche questi collari possono avere o meno l’inserto fonoassorbente (che è sempre in gonna nera in quanto non ci sono situazioni in cui la temperatura del fluido supera i 100°C).

ELEMENTI DI SCORRIMENTO E PUNTI FISSI

A causa delle variazioni termiche esistenti negli impianti tecnologici in esercizio, le tubazioni componenti gli impianti stessi sono soggette a variazioni di lunghezza (sono infatti presenti dilatazioni e contrazioni).

Occorre quindi gestire in modo opportuno queste situazioni, per evitare l’insorgere di problematiche e danneggiamenti agli impianti, inserendo:

  • Elementi di scorrimento, che sostenendo adeguatamente le tubazioni, consentono di gestire i suoi movimenti assiali/radiali.
  • Punti fissi, che connessi alla struttura edile, consentono il trasferimento ad essa delle azioni termiche presenti nella tubazione.